◆ Prima che il vulcano Cumbre Vieja si risvegliasse il 19 settembre 2021, la parte occidentale dell’isola della Palma, nell’arcipelago spagnolo delle Canarie, era costellata di case, strade, piscine e coltivazioni. Ma dopo quasi tre mesi di colate di lava, alcune zone dell’isola ricordano più un paesaggio lunare che un paradiso tropicale.
Le due immagini, scattate dal satellite Landsat 8 della Nasa, mostrano il paesaggio della regione prima e dopo l’eruzione (rispettivamente il 21 maggio e il 15 dicembre). Le case appaiono come piccoli rettangoli bianchi, mentre quelli bianchi e grigi più grandi sono nella maggior parte dei casi serre per la coltivazione delle banane. Nell’immagine di maggio, in basso al centro, si vedono le tracce di una colata di lava del 1949. Quelle del 2021 hanno causato danni enormi a case, infrastrutture, terreni agricoli e serre, mentre alcune aree risparmiate dalla lava sono state ricoperte di cenere.
L’eruzione si è conclusa il 13 dicembre, dopo ottantacinque giorni, anche se la proclamazione ufficiale è avvenuta il giorno di Natale. Il bilancio finale è di settemila persone costrette a lasciare le loro case, quasi tremila edifici distrutti e 1.219 ettari di superficie ricoperti dalla lava, di cui 370 di terreni agricoli. Non ci sono state vittime. Le colate di lava hanno ingrandito l’isola di 48 ettari (il fenomeno è visibile nell’immagine di dicembre). La temperatura massima della lava è stata di 1.140 gradi e sono state registrate 9.090 scosse sismiche. L’eruzione è stata la più lunga del vulcano nell’ultimo secolo. Secondo alcune stime, i danni potrebbero raggiungere i 900 milioni di euro.–Nasa
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Questo articolo è uscito sul numero 1443 di Internazionale, a pagina 99. Compra questo numero | Abbonati