Il parlamento neozelandese ha votato una legge che punisce le “terapie” per cambiare o reprimere l’orientamento sessuale o l’identità di genere delle persone. Solo otto deputati del partito Nazionale hanno votato contro. La legge prevede tre anni di reclusione per chi sottopone a queste “terapie” i minori di diciott’anni o chiunque abbia ridotte capacità di decisione. Per gli adulti, il colpevole è incriminato se la terapia provoca danni gravi, scrive Stuff. John Fenaughty, docente di psicologia dell’università di Auckland, ha fatto un sondaggio tra 4.800 omosessuali tra i 14 e i 26 anni. Il 3 per cento dice di aver provato la terapia di conversione e il 4 per cento di loro non riusciva a parlarne. Inoltre, spiega Fenaughty, quando a proporre la terapia sono i genitori, il rischio di tentato suicidio o autolesionismo tra i ragazzi aumenta.
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Questo articolo è uscito sul numero 1448 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati