I grandi album spesso hanno un impatto forte sugli ascoltatori perché sono unici. Raramente gli artisti tentano di dare seguito a lavori davvero riusciti con dei dischi gemelli. Vengono in mente Depression cherry e Thank your lucky stars dei Beach House, usciti nel giro di pochi mesi. O i Big Thief, che hanno pubblicato U.F.O.F. e Two hands nello stesso anno solare. Ora Tamara Lindeman, la cantautrice dietro al progetto The Weather Station, ha dato seguito al suo opus magnum, Ignorance, con How is it that I should look at the stars. In realtà non è necessario aver ascoltato Ignorance per apprezzare pienamente il potere seducente di questo lavoro, perché sono molto diversi tra loro. Se il primo era elegante, raffinato e con una produzione ricca, il secondo è intenso e intimo. Endless time, il cuore emotivo dell’album, riassume il motivo per cui questi brani funzionano. La morbidezza, la bellezza delicata e la nostalgia struggente colpiscono profondamente. Spesso viene in mente Joni Mitchell, specialmente nel brano di apertura Marsh. Ma se avete seguito la carriera di Lindeman, questa non è una sorpresa.
Ross Horton, MusicOHM
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Questo articolo è uscito sul numero 1451 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati