La Mmc Norilsk Nickel (Nornickel) è un’azienda russa probabilmente troppo grande e troppo importante per essere colpita dalle sanzioni occidentali. Come scrive il Wall Street Journal, grazie ai suoi giacimenti siberiani quest’azienda mineraria assicura metalli fondamentali per la transizione digitale ed energetica. Il caso della Nornickel, continua il quotidiano, evidenzia “il dilemma dei governi, che vogliono punire la Russia per l’invasione dell’Ucraina e allo stesso tempo conservare l’accesso a importanti materie prime”. La Nornickel contribuisce al 5 per cento della produzione annuale di nichel, un componente chiave delle batterie dei veicoli elettrici, e al 40 per cento di quella del palladio, usato per la fabbricazione dei catalizzatori e dei semiconduttori. L’azienda russa, inoltre, fornisce altri metalli importanti per la transizione energetica, come il cobalto e il rame. Il prezzo di questi prodotti ha registrato rialzi simili a quelli del petrolio e del gas, generati dalla paura che il Cremlino blocchi le forniture: il 7 marzo il prezzo del nichel è aumentato del 40 per cento (rispetto al 1 gennaio è salito del 93 per cento); quello del palladio, invece, è aumentato del 73 per cento rispetto a un anno fa.
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Questo articolo è uscito sul numero 1451 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati