Sacrificati
◆ Contro il tentativo di cancellare il diritto all’aborto negli Stati Uniti perché, ricorda il pastore metodista Dave Barnhart citato nell’editoriale di Giovanni De Mauro (Internazionale 1460), “i non nati sono un gruppo di persone che è comodo difendere, non ti chiedono mai nulla”, la scrittrice Rebecca Solnit invita alla resistenza. Speriamo che questo appello superi i confini degli Stati Uniti. Infatti, non solo tra i taliban vi è il desiderio di “far sparire le donne”, dice Shabana, una delle molte donne afgane abbandonate al proprio destino, nell’articolo sull’Afghanistan, ma è in tutti i paesi occidentali che “al di là della retorica i diritti delle donne hanno scarsa priorità”, scrive il Guardian nell’editoriale dello stesso numero. Nessuno sembra mettere in discussione il patriarcato su cui si fondano le nostre società, dimostrando solo su questo tema una certa coerenza e unità d’approccio.
Daniele Baldisserri
Da Jenin è tutto
◆ Mi ha molto colpito la foto del trasporto della bara della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh a Ramallah, in Palestina (Internazionale 1460). Tra la folla le donne presenti si possono contare sulle dita di una mano, e sono tutte defilate. Mi ha fatto impressione che la giornalista palestinese fosse sola in quanto donna anche al suo funerale.
Alba Minadeo
Una guerra medievale
◆ Per lo scrittore russo Vladimir Sorokin, Putin è il successore di Ivan il Terribile e i metodi dell’esercito russo sono simili a quelli dei suoi spietati opričniki (Internazionale 1460). Ma sento un sapore medievale, con la sua ferrea disciplina sociale, anche nell’articolo di copertina del New York Times sull’aumento della concentrazione della ricchezza mondiale nelle mani di pochi miliardari.
Giovanni Di Leo
La rivoluzione degli sdraiati
◆ Da studente universitario di medicina mi sono immedesimato nell’articolo
sulla rivoluzione degli
sdraiati in Cina (Internazionale 1459), che ci fa entrare nelle dinamiche vissute dai giovani cinesi. Si sdraiano per rallentare e per svincolarsi dalle opprimenti aspettative sociali. Mi sono reso conto di quanto qui queste pressioni siano minori, seppur non assenti, e mi sento fortunato per questo.
Daniele Pistoia
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Questo articolo è uscito sul numero 1461 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati