“I tuoi capelli sono l’unica cosa selvaggia che ti è rimasta”, dice un fantasma alla nipote, che dopo essere stata lasciata si è fatta rimuovere tutti i peli corporei per aumentare la propria autostima. Si tratta della rivisitazione di una storia di fantasmi giapponese in cui una donna di nome Kiyohime è respinta dal suo fidanzato, s’intrufola nel tempio in cui lui lavora, è trasformata in un mostro dalla sua stessa rabbia e lo intrappola nella campana del tempio. Una storia raccontata dal punto di vista dell’uomo, in cui la donna-demone dovrebbe essere temuta, si trasforma in una storia da cui le donne moderne possono trarre ispirazione: “Voglio che tu combatta come ha fatto Kiyohime”, dice il fantasma alla nipote. In questa raccolta di racconti della scrittrice giapponese Matsuda Aoko le tradizionali storie di fantasmi giapponesi sono rielaborate in chiave femminista. Una donna riesuma uno scheletro da un fiume durante una battuta di pesca e diventa amante del fantasma che ha liberato, che nella storia originale era stato ucciso dall’uomo che lei aveva rifiutato di sposare: “Che bastardo era quel tipo”, dice la nuova fidanzata. Questi fantasmi non sono gli spiriti mostruosi e vendicativi delle storie originali. Sono persone reali con la capacità di decidere, finalmente liberati dalle costrizioni imposte alle donne. Divertente, bello, surreale.
Claire Kohda, The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1464 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati