Il 1 giugno Sheryl Sandberg (nella foto) ha annunciato che entro la fine del 2022 lascerà la carica di direttore esecutivo alla Meta, l’azienda che controlla tra l’altro Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger. La dirigente, scrive il New York Times, ha dichiarato che intende concentrarsi sulle sue attività filantropiche e sulla sua fondazione Lean in. Quest’estate, inoltre, sposerà il produttore televisivo Tom Bernthal. Arrivata da Google nel 2008, Sandberg ha avuto un ruolo chiave nella costruzione del modello basato sulle inserzioni che ha reso la Meta una delle aziende più ricche del mondo: oggi la quasi totalità delle entrate del gruppo proviene dalla pubblicità. Le sue dimissioni, osserva il Wall Street Journal, “hanno sorpreso anche le persone più vicine al colosso tecnologico. Ma in realtà sono il culmine di un lungo processo in cui una delle manager più potenti della Silicon valley era sempre più stanca e lontana dall’azienda che ha contribuito a far crescere”. Negli ultimi tempi, inoltre, Sandberg ha più volte dichiarato di “essere diventata un capro espiatorio per i molti problemi della Meta”, soprattutto quelli legati agli scandali sull’abuso dei dati personali degli utenti. Una persona che ha lavorato a lungo con lei ha detto che “è stata presa di mira in modi che non sarebbero mai stati usati con un uomo”. Sandberg, conclude il quotidiano finanziario, “è stata poco coinvolta anche nella decisione di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, di spostare l’azienda nel campo della realtà virtuale”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1464 di Internazionale, a pagina 114. Compra questo numero | Abbonati