La Coinbase, la più importante borsa statunitense per lo scambio di criptovalute, licenzierà almeno un quinto dei suoi dipendenti, circa 1.100 persone, scrive il Financial Times. La decisione è una conseguenza della brusca svalutazione registrata negli ultimi mesi dalle monete digitali e dalla forte diminuzione degli scambi. Ha influito anche la crisi del Celsius Network, uno dei principali servizi di credito in criptovalute, che ha bloccato i prelievi di tutti i suoi clienti. Il bitcoin, in particolare, ha perso più del 60 per cento del suo valore rispetto al novembre 2021, quando aveva raggiunto la quota record di quasi 69mila dollari. Il 15 giugno la criptovaluta lanciata nel 2008 dal misterioso hacker Satoshi Nakamoto valeva meno di 19.500 dollari. Altre monete, tra cui l’ether, hanno subìto svalutazioni ancora più forti. Piani per la riduzione del personale sono stati annunciati anche dalle principali concorrenti della Coinbase, come la Gemini e la Crypto.com, e dal sito di credito online in criptovalute BlockFi. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1465 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati