Le polveri sottili, prodotte per la maggior parte dai combustibili fossili, accorciano l’aspettativa di vita dei bangladesi di quasi sette anni, un dato più di tre volte superiore alla media globale, scrive il Dhaka Tribune. Di recente la quantità annuale di particelle inquinanti ha superato di quindici volte il livello di guardia stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). In quasi tutte le regioni più inquinate del mondo il livello di guardia dell’Oms non è rispettato, ma in nessun luogo più che in India, Nepal e Pakistan. L’ha rivelato l’Air quality life index pubblicato dall’università di Chicago. Le polveri PM,5 penetrano in profondità nei polmoni ed entrano nella circolazione sanguigna. Nel 2013 le Nazioni Unite le hanno classificate come agenti che provocano il cancro. Secondo il rapporto a Dhaka, la capitale e la città più inquinata del Bangladesh, l’aspettativa di vita si è accorciata addirittura di nove anni. Nel 2005 l’inquinamento da polveri sottili aveva causato 25.400 morti premature nel paese, mentre nel 2018 52.400. Nonostante i lockdown, tra il 2019 e il 2020 è aumentato del 13,1 per cento. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1465 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati