Prima dell’invenzione del fonografo, il pianoforte era il centro dell’intrattenimento musicale casalingo. Se volevate conoscere una sinfonia di Brahms dovevate andarla a sentire in concerto o suonarvela a casa. Tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento quasi tutti gli editori di musica avevano dei compositori che curavano le trascrizioni. Johannes Brahms decise invece di occuparsene direttamente, arrangiando le sinfonie, le serenate, le ouverture e i quartetti, i quintetti e i sestetti per archi. Prestò grande attenzione nello scrivere arrangiamenti idiomatici, pratici, efficaci e completamente plausibili dal punto di vista pianistico. Questo spiega l’importanza che rivestono ancora oggi per i musicisti moderni, come il duo di Silke-Thora Matthies e Christian Köhn, che in questi 18 cd hanno registrato tutto il corpus di Brahms. La loro trasparenza, la notevole unanimità come ensemble e i tempi quasi sempre agili minimizzano il potenziale sferragliamento della scrittura per due pianisti. Esistono edizioni più spettacolari di alcuni pezzi, come le variazioni su un tema di Haydn di Yefim Bronfman ed Emanuel Ax o le molte versioni di Martha Argerich con i suoi amici, ma l’offerta di Matthies e Köhn è preziosissima.
Jed Distler, ClassicsToday
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Questo articolo è uscito sul numero 1467 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati