Fino al 1973, anno della sentenza della corte suprema sul caso Roe contro Wade, l’accesso all’aborto era vietato in quasi tutti gli Stati Uniti, compreso l’Illinois, dove a partire dai primi anni sessanta avevano cominciato a fare notizia le decine di morti avvenute a causa degli aborti clandestini. Fu così che a Chicago un gruppo di attiviste, guidate dalla femminista Heather Booth, decise di fondare Jane, un collettivo specializzato nell’interruzione di gravidanza in ambienti medicalmente assistiti, anche se fuori dalla legalità. A Jane all’inizio lavoravano dei medici che chiedevano 500 dollari a intervento, ma nel giro di poco tempo le attiviste decisero d’imparare la procedura per poter esercitare in autonomia, chiedendo un’offerta libera fino a un massimo di 100 dollari. Dal 1965 al 1973 Jane ha consentito l’aborto a più di undicimila donne senza causare alcun decesso, fino al giorno in cui la polizia di Chicago ha fatto irruzione nella loro sede dopo che una donna cattolica aveva denunciato la cognata per aver abortito. Le accuse caddero dopo pochi mesi per gli effetti della sentenza Roe contro Wade, che il 24 giugno la corte suprema ha deciso di annullare. In questa puntata del podcast Radio diaries l’esperienza del collettivo Jane è raccontata da chi l’ha fondato, da chi ha potuto usufruirne e dai poliziotti che arrestarono le attiviste.
Jonathan Zenti
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Questo articolo è uscito sul numero 1467 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati