Nonostante l’origine illegale dei soldi fosse chiara, la banca Credit Suisse ha permesso a una sua dipendente di riciclare tra il 2007 e il 2008 i fondi di un’organizzazione criminale bulgara legata all’imprenditore Evelin Banev. Lo ha stabilito la sentenza con cui il 27 giugno il tribunale di Bellinzona ha condannato a venti mesi di reclusione la consulente dell’istituto e ha imposto al Credit Suisse il pagamento di multe e risarcimenti per un totale di 21 milioni di franchi svizzeri (circa 20,7 milioni di euro), scrive la Neue Zürcher Zeitung. Attraverso la banca svizzera sono stati riciclati fondi illegali per più di cento milioni di franchi.
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Questo articolo è uscito sul numero 1467 di Internazionale, a pagina 116. Compra questo numero | Abbonati