◆ Uno degli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima non è più raggiungibile, scrivono due esperti canadesi, Damon Matthews e Seth Wynes, in un articolo pubblicato su Science. L’accordo del 2015 prevedeva che la temperatura media globale non superasse i due gradi rispetto all’epoca preindustriale, fissando un limite più ambizioso di 1,5 gradi. Quest’ultimo obiettivo sembra ormai sfumato: le attività umane hanno già causato un aumento della temperatura di 1,25 gradi, e la soglia di 1,5 gradi dovrebbe essere superata entro dieci anni.

In assenza di dati certi sulle emissioni future di gas serra è difficile fare previsioni, ma per evitare rischi dovremmo arrivare alla neutralità carbonica il più presto possibile. Questo traguardo è però molto lontano, anche se il tasso di crescita delle emissioni si sta stabilizzando grazie alle politiche attuate da alcuni governi. Lo scenario più grave, un aumento di 8,5 gradi alla fine del secolo, sembra scongiurato. Quello più probabile è un riscaldamento di 2,5-3 gradi, scrive New Scientist, che avrebbe comunque effetti molto negativi per il pianeta. I ritardi nel ridurre le emissioni sono dovuti a ostacoli politici, economici e sociali. Le nuove tecnologie comportano lo spostamento di posti di lavoro da un settore all’altro e perdite economiche legate agli investimenti fatti, per esempio per l’estrazione di idrocarburi. Oltre a ridurre il più rapidamente possibile le emissioni è importante quindi promuovere misure di adattamento.

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Questo articolo è uscito sul numero 1467 di Internazionale, a pagina 112. Compra questo numero | Abbonati