“In pochi giorni la corte suprema degli Stati Uniti ha spostato notevolmente il paese a destra”, scrive The Nation. Non c’è solo la sentenza che ha cancellato il diritto all’aborto a livello nazionale. Il 21 giugno il massimo organo della giustizia statunitense (dominato dai giudici conservatori) ha stabilito che lo stato del Maine non può escludere le scuole religiose dai fondi pubblici destinati all’istruzione. “Il risultato è un’erosione ulteriore del principio di separazione tra stato e chiesa immaginato dai padri fondatori”, scrive l’Economist. Poi il 23 giugno la corte ha dichiarato incostituzionale una legge dello stato di New York che imponeva di avere un permesso speciale per poter girare armati negli spazi pubblici. La legge era in vigore da più di un secolo, ma secondo i giudici conservatori viola il secondo emendamento della costituzione statunitense, quello che garantisce il diritto di possedere armi. Il verdetto mette a rischio leggi simili in vigore in altri stati, come la California e il New Jersey, e rafforzerà notevolmente il diritto al possesso di armi. Infine è attesa per i prossimi giorni un’altra sentenza che potrebbe limitare fortemente il potere del governo federale di adottare provvedimenti per ridurre le emissioni di anidride carbonica da parte delle centrali elettriche, che contribuiscono pericolosamente al riscaldamento globale .
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Questo articolo è uscito sul numero 1467 di Internazionale, a pagina 36. Compra questo numero | Abbonati