Una piccola sperimentazione clinica ha permesso di migliorare le capacità cognitive, l’attenzione e la memoria di persone adulte con la sindrome di Down. Nella prima fase i ricercatori hanno sperimentato la tecnica sui topi, modificati in modo che avessero una condizione simile alla sindrome di Down. In seguito alla somministrazione a intervalli regolari di un ormone, il gnrh, i topi hanno registrato un miglioramento delle capacità cognitive. L’ormone, che probabilmente agisce su alcuni neuroni particolari, ristabiliva anche il senso dell’olfatto, che i roditori avevano perso. Gli stessi effetti di recupero cognitivo sono stati osservati in topi modificati per manifestare i sintomi della malattia di Alzheimer. Solo a quel punto i ricercatori hanno avviato una sperimentazione preliminare sugli esseri umani, coinvolgendo sette adulti con sindrome di Down a cui hanno impiantato sotto la pelle un dosatore che rilasciava l’ormone a intervalli regolari. Sei persone hanno mostrato un aumento delle capacità cognitive nel giro di sei mesi, ma non il recupero dell’olfatto. È troppo presto, però, per pensare di applicare il trattamento su vasta scala. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1477 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati