Il Band on the wall di Manchester ha alle spalle duecento anni di storia. È uno dei locali di musica dal vivo più amati del Regno Unito. Nel corso degli anni ha ospitato grandi nomi del jazz, i primi concerti di band come Buzzcocks, Joy Division e The Fall, e più recentemente artisti del calibro di James Blake e Self Esteem. Tuttavia, come la maggior parte dei locali britannici, sta vacillando a causa dell’aumento del costo della vita, mentre le bollette vanno alle stelle. “Stiamo provando ad affrontare la situazione, ma se l’inflazione continua a salire così non sapremo come sarà nelle prossime settimane”, spiega l’amministratore delegato Gavin Sharp. “I nostri fornitori stanno aumentando i prezzi dal 6 all’8 per cento, e dobbiamo dare più soldi ai nostri dipendenti, perché altrimenti non riescono a pagare le loro bollette. Il Band on the wall ha un fatturato annuale di due milioni di sterline (circa due milioni e trecentomila euro) e, a differenza di molti pub e caffè, si è assicurato un accordo a tariffa fissa sull’energia, che al momento lo mette al riparo dagli aumenti sulle sue forniture. L’accordo però scade a febbraio. Dopo la riapertura, la musica dal vivo è ripartita di slancio ma le cose stanno cambiando. Molte persone tagliano le spese per l’intrattenimento e i costi per i locali sono quintuplicati. Per questo il governo deve intervenire, sostiene Sharp. “Non possono essere così stupidi da non fare niente”, commenta.
Dave Simpson, The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1478 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati