C’è differenza tra palude e acquitrino, almeno a sentire l’introduzione dell’adattamento del best seller di Delia Owens. Una differenza che forse sa cogliere solo qualcuno come Kya (Daisy Edgar-Jones, carismatica ma alla fine un po’ fuori parte), una ragazza solitaria, naturalista dilettante, che vive in mezzo a una palude. La cinepresa spende una smodata quantità di tempo a vagare nel muschio spagnolo, tessendo insieme le varie linee temporali di cui è composta la storia. Scopriamo che Kya è stata abbandonata, che è stata accusata dell’omicidio di un ragazzo del luogo solo in base a dei pregiudizi, infine perché preferisce i crostacei d’acqua dolce agli esseri umani. Anche se ha qualcosa di romantico e visivamente attraente, alla fine La ragazza della palude risulta ovvio nelle sue scelte. Wendy Ide, The Observer
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Questo articolo è uscito sul numero 1482 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati