◆ Nel dipartimento di Santa Cruz, nell’est della Bolivia, ci sono terreni agricoli dalla forma a girandola. Queste coltivazioni si sono diffuse a partire dalla fine degli anni settanta nell’area della foresta secca di Chiquitano, a est di Santa Cruz de la Sierra.
Le due immagini in alto, scattate dai satelliti Landsat 5 e 8 della Nasa, mostrano la regione il 2 luglio 1986, quando la deforestazione era appena cominciata, e il 22 agosto 2022. I terreni agricoli a girandola comparvero nell’ambito di un progetto di cooperazione tra Bolivia e Stati Uniti sul reinserimento dei migranti impoveriti dell’Altiplano andino. I primi insediamenti, costruiti tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, consistevano in una manciata di case, una chiesa, un bar, un campo da calcio e alcuni terreni e pascoli dove gli abitanti praticavano un’agricoltura di sussistenza.
L’instabilità politica degli anni ottanta mise fine alla maggior parte dei programmi d’insediamento, ma i migranti dell’Altiplano continuarono ad arrivare, aggiungendosi ai coloni mennoniti provenienti dal Messico. I nuovi abitanti costruirono un gran numero di villaggi, che oggi sono al centro delle “girandole”. Più di recente alcuni investitori boliviani e stranieri si sono trasferiti nella zona, avviando progetti agricoli su vasta scala e coltivando in particolare la soia.
Secondo il World resources institute, la deforestazione in Bolivia è aumentata progressivamente negli ultimi decenni, arrivando quasi a raddoppiare negli ultimi vent’anni. Tra il 2001 e il 2021 sono stati distrutti 6,7 milioni di ettari di foresta.–Adam Voiland (Nasa)
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Questo articolo è uscito sul numero 1487 di Internazionale, a pagina 113. Compra questo numero | Abbonati