Sentimenti e understatement s’incontrano in questo malinconico dramma basato sulla piccola gemma del 1952 di Akira Kurosawa, Vivere. Ambientato negli anni cinquanta, elegantemente diretto dal sudafricano Oliver Hermanus, Living affronta in modo ingannevolmente gentile importanti questioni di vita e di morte con una semplicità vincente. Bill Nighy interpreta mister Williams, un pacato burocrate vedovo che vive insieme al figlio frustrato e alla nuora, che pensano solo alla loro eredità. Quando scopre che non gli resta molto da vivere, Williams sente il bisogno di sfruttare al massimo il tempo che gli resta e l’opportunità di redenzione arriva attraverso una giovane ex collega (Aimee Lou Wood), che lo aveva soprannominato Mr. Zombie. La sceneggiatura di Kazuo Ishiguro porta una nuova prospettiva ai temi classici di Kurosawa, a sua volta ispirato da La morte di Ivan Il’ič di Lev Tolstoj, pur conservandone il senso profondo.
Mark Kermode, The Observer
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Questo articolo è uscito sul numero 1493 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati