Non sono hit infarcite d’idee effimere quelle che presenta la cantautrice di Washington Kelela nel suo terzo album, ma la quintessenza del suono etereo di un rnb irrimediabilmente rivolto al futuro. La copertina del disco mostra una foto in bianco e nero, molto malinconica, che immortala il volto di una donna in meditazione, immersa in acqua. Si è persa nei suoi pensieri o sta per annegare? Non lo sappiamo, ma questa immagine riassume bene la musica di Kelela: immersiva, malinconica ma a tratti infuocata, ostile a qualsiasi forma di classificazione. Raven attinge a varie correnti (grime, 2step, elettronica) e l’unica cosa che tiene insieme tutti questi stili è la voce celestiale della cantante. La bellezza dei quindici brani dell’album, il loro potere di seduzione, il piacere che procurano sono dovuti proprio alla loro capacità di moltiplicare le suggestioni. Raven fa venire voglia di dondolarsi languidamente ma anche di crollare sul letto, di baciare la persona amata ma anche di perdersi tra albe nebbiose. Kelela è l’amica perfetta in questi tempi difficili.
Maxime Delcourt,
Les Inrockuptibles
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Questo articolo è uscito sul numero 1499 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati