“Per molti anni gli interessi degli abitanti della provincia olandese di Groningen sono stati sistematicamente trascurati. La loro sicurezza è stata messa in secondo piano rispetto all’obiettivo di realizzare profitti”. Questa è la durissima conclusione, scrive Die Tageszeitung, a cui è arrivata la commissione del parlamento olandese che ha indagato sull’attività di estrazione nel giacimento di gas naturale di Groningen, il più grande d’Europa, gestito dai colossi Shell ed ExxonMobil. L’attività ha causato nella zona circa 1.600 scosse di terremoto che hanno danneggiato numerosi edifici. “Il consolidamento strutturale degli immobili è stato insufficiente e le procedure per i risarcimenti sono lente e inadeguate”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati