Con il recente successo del film Everything everywhere all at once, il concetto di multiverso è entrato nella cultura pop. Il multiverso indica la totalità dell’esistenza, inclusi universi alternativi e realtà alternative o parallele, che teoricamente si stanno tutte svolgendo contemporaneamente. Inoltre evoca l’idea di un potenziale illimitato, incoraggiandoci a considerare le nostre vite in modo interdimensionale. Vale anche la pena di considerare che la premessa di un multiverso, esplorata per decenni nei film e nella letteratura di fantascienza, è diventata popolare ora, nel periodo in cui i social network sono onnipresenti e le informazioni circolano ovunque. A sua volta l’hyperpop, con il suo massimalismo sonoro, è un’estensione estetica di questo zeitgeist. Con il loro nuovo album, 10000 Gecs, i 100 Gecs (Dylan Brady e Laura Les) affinano i suoni anarchici e lo stile influenzato da Twitter del loro debutto, 1000 Gecs, ricorrendo a uno suono simile mentre rendono più solida la loro abilità musicale e il modo di cantare. In questo modo il duo conferma il proprio status di ambasciatore dell’hyperpop, riuscendo anche ad accontentare i gusti del grande pubblico con qualche ritornello orecchiabile.
John Amen, Popmatters
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Questo articolo è uscito sul numero 1504 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati