“Il Malawi è già sopravvissuto ad altre tempeste. Ma nessuna è come questa”. Così titola il giornale The Continent, commentando il passaggio del ciclone Freddy, che ha provocato la morte di più di 650 persone nell’Africa australe: almeno 499 in Malawi e le altre soprattutto in Mozambico e Madagascar. Dal 12 marzo e per sei giorni nel sud del Malawi è caduto l’equivalente di sei mesi di pioggia, provocando una grave crisi umanitaria, con più di mezzo milione di persone colpite dalla catastrofe. Il ciclone Freddy si era formato all’inizio di febbraio al largo dell’Australia, ha fatto una traversata di più di ottomila chilometri e potrebbe essere quello con la durata più lunga mai registrata. The Continent ricorda che è il terzo ciclone a colpire il Malawi in un anno e rischia di aggravare l’epidemia di colera che ha già ucciso più di 1.700 persone. Il giornale accusa le industrie petrolchimiche negli Stati Uniti e in Europa di avere impedito azioni per evitare gli eventi climatici estremi: “Gli abitanti del Malawi hanno pagato il prezzo dei loro profitti”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1504 di Internazionale, a pagina 35. Compra questo numero | Abbonati