Il saluto sbagliato è narrato in prima persona da un uomo che si lascia trasportare dal saluto hitleriano in situazioni di stress. Il protagonista, Erck Dessauer, è l’antagonista dello scrittore ebreo Hans Ulrich Barsilay. Ma il bene e il male non si dispongono in modo così semplice. Biller colloca i suoi personaggi nella zona grigia dell’etica. L’affascinante personaggio di Barsilay prende forma solo lentamente. Erck scopre che il suo concorrente nel suo acclamato libro di memorie Il mio popolo ha inventato una commozione cerebrale, che lo avrebbe letteralmente paralizzato per settimane durante una visita alle camere a gas di Auschwitz. All’inizio, Erck reprime la sua intuizione. Poi fa delle ricerche dettagliate su Google e scopre che nulla è confermato dai fatti. Erck Dessauer smaschera Barsilay, che diventa immediatamente persona non grata e scompare all’estero come un cane bastonato. Ma Maxim Biller è un ballerino di pas de deux, l’avversario del suo eroe dimostra decenza proprio nella disgrazia e si astiene dal tirare fuori l’episodio del saluto hitleriano. Erck, però, ora vive con il timore che Barsilay possa scrivere un libro intitolato Il saluto di Hitler, contro il quale non gli sarebbe consentito fare causa perché così ammetterebbe la propria identità con il presunto nazista descritto nel testo. A questo punto, il lettore si può chiedere se non sia proprio Il saluto sbagliato il libro di cui il personaggio ha tanta paura. Ambientato nel 2012, il romanzo è intelligente, quasi subdolamente contorto.
Ingeborg Harms, Die Zeit
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Questo articolo è uscito sul numero 1507 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati