All’inizio Alice (Anna Kendrick) dà un’immagine praticamente ideale di una donna moderna, liberata e felice. Dall’esterno sembra avere tutto, compresa una carriera avviata, degli amici affezionati, una bella casa e un fidanzato attraente e premuroso, Simon. Osservandola da vicino si cominciano a vedere le crepe che circondano il suo sorriso, e più a lungo si guarda più appaiono numerose e profonde. Intanto l’attraente Simon si rivela un uomo emotivamente violento. I nodi vengono al pettine durante una vacanza organizzata dalle amiche di Alice per festeggiare il suo compleanno. L’intrigante premessa evoca classici della manipolazione emotiva, da Angoscia in poi. Ma la storia o la regia non riescono a reggere i novanta minuti del film.
Manohla Dargis, The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1510 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati