Ken Loach ha detto che questo sarà il suo ultimo film. Difficilmente avrebbe potuto offrirci un canto del cigno più significativo, tempestivo e addirittura rabbioso di questa appassionata risposta alle politiche xenofobe del governo britannico. Un pullman carico di rifugiati arriva in un paese del nord del Regno Unito che non si è mai ripreso dalla chiusura delle miniere negli anni ottanta. L0ach ci fa empatizzare con gli abitanti del luogo e con le loro difficoltà prima di mostrarci che molti di loro sono reazionari e razzisti. The old oak è una potente rappresentazione di tempi difficili di cui non si vede un esito chiaro anche se alla fine sventola la bandiera della speranza e della solidarietà.
Jonathan Romney, Screen International
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Questo articolo è uscito sul numero 1514 di Internazionale, a pagina 87. Compra questo numero | Abbonati