Foto di Halil Sagirkaya, Anadolu Agency/Getty

Chi si aspettava che dopo la vittoria alle presidenziali Recep Tayyip Erdoğan avrebbe confermato i suoi fedelissimi è rimasto sorpreso, nota Duvar: nel governo che si è insediato il 3 giugno ( nella foto ) siedono solo due dei 18 ministri che componevano l’esecutivo precedente. Tutti i dicasteri più importanti, tra cui quelli dell’interno e della difesa, hanno cambiato di mano. Gli esteri sono stati affidati all’ex capo dei servizi segreti Hakan Fidan, responsabile delle operazioni nel nord della Siria. Ma la scelta che ha suscitato più scalpore è il ritorno dell’economista Mehmet Şimşek al ministero delle finanze, che fa immaginare il passaggio a una politica monetaria più ortodossa e il rialzo dei tassi d’interesse per arginare l’inflazione.

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Questo articolo è uscito sul numero 1515 di Internazionale, a pagina 27. Compra questo numero | Abbonati