È possibile competere con un film tanto creativo, audace e semplicemente fico come Spider-Man. Into the spider-verse? Un sequel può uguagliare la freschezza e l’energia del film da cui è generato? In questo caso la risposta è sì: Across the spider-verse è un film ricco, abbagliante, fantastico. Riprende i temi alla base del primo film (l’isolamento adolescenziale, i problemi a comunicare, il disordinato e stressante compito di crescere) e intorno a loro costruisce interi mondi. In più è una vertigine di riferimenti grafici ed è capace di emozionare. Si riparte dal legame speciale tra due “spider”, Miles Morales e Gwen Stacy, ma c’è una miriade di nuovi personaggi, ognuno con il suo aspetto distinto e riconoscibile, come Hobie, lo spider-punk che incrocia l’estetica dei Sex Pistols di Jamie Reid e dei Gorillaz di Jamie Hewlett. La trama è densa al limite del travolgente e la colonna sonora è come un labirinto, ma l’anima vera del film è nei dettagli. Wendy Ide, The Observer
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Questo articolo è uscito sul numero 1515 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati