Le opere per pianoforte solista della compositrice e pianista francese Cécile Chaminade (1857-1944) sono state a lungo trascurate, ma ora stanno trovando più spazio su disco. Non sono sicuro che la seconda pubblicazione che le dedica Mark Viner per la Piano Classics significhi che il pianista britannico sta registrando un ciclo completo della musica di Chaminade, ma il suo solido virtuosismo e il suo dinamismo riescono a spostare questo repertorio dal salone al palcoscenico. Le volate perlacee dell’Ondine, per esempio, contrastano in modo significativo con i robusti accordi nel climax del pezzo, e Viner sfrutta benissimo il tono meditabondo di Au pays dévasté. Dà un taglio quasi tragico al familiare Autrefois dei sei Pièces humoristiques op. 87, e gli arpeggi della mano sinistra in Guitare fanno tornare in mente la registrazione della stessa autrice per pianola. L’Étude symphonique op. 28 ha una grande profondità di suono, mentre la tarantella dell’Étude scolastique op. 139 fa schioccare i tacchi senza difficoltà. Le note di copertina dettagliate e intelligenti dello stesso Viner arricchiscono questo graditissimo disco.
Jed Distler, ClassicsToday
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Questo articolo è uscito sul numero 1518 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati