Nel 2050 più di 1,31 miliardi di persone potrebbero avere il diabete nel mondo. Nel 2021 i malati erano 529 milioni. La maggior parte dei casi di diabete sarà di tipo 2, che dipende soprattutto dalle condizioni socioeconomiche della popolazione. Questo tipo è infatti associato a particolari condizioni di vita, ad alcuni lavori, al consumo di sigarette e bevande alcoliche, all’alimentazione sbagliata e alla mancanza di attività fisica. La diffusione della malattia è quindi favorita dalle disuguaglianze tra paesi e all’interno dei confini nazionali. Oggi è l’Asia meridionale ad avere il maggior numero di malati. In altre aree, per esempio l’Africa subsahariana, i decessi potrebbero essere sottostimati. Secondo alcuni calcoli, nel 2045 fino a tre quarti delle persone affette da diabete vivranno in paesi a basso e medio reddito, mentre la spesa sanitaria globale toccherà i 1.054 miliardi di dollari. Le conseguenze della malattia sono un maggior rischio di morte e l’aggravamento di altri disturbi. La soluzione è rafforzare le misure di prevenzione, dato che non si può puntare solo sulla scoperta di nuovi farmaci. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1518 di Internazionale, a pagina 103. Compra questo numero | Abbonati