I gravi problemi economici degli ultimi tre anni hanno spinto sotto la soglia della povertà 165 milioni di persone in tutto il mondo, lasciando soprattutto i paesi poveri in condizioni finanziarie tali da non avere le risorse necessarie per garantire l’istruzione, la sanità e altri servizi pubblici. Molti governi si sono indebitati pesantemente prima per affrontare la pandemia e poi l’inflazione, in particolare quella dei prodotti alimentari e dell’energia. Lo sostiene un rapporto del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, scrive il Washington Post. “Decine di governi – in gran parte in Africa e in Medioriente – per ripagare il debito pubblico spendono più del doppio rispetto a quello che destinano ai servizi sociali”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1521 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati