Gli ultimi sondaggi in vista delle elezioni del 23 luglio 2023 danno i conservatori del Partito popolare in crescita, il partito di estrema destra Vox in leggero calo e i partiti progressisti Psoe e Sumar fermi sulle percentuali di qualche settimana fa. Secondo il giornale online di sinistra Contexto, questi dati dimostrano che la strategia di Alberto Núñez Feijóo, leader del Pp, ha funzionato. “Feijóo ha detto una serie di menzogne durante il confronto tv con il premier socialista Pedro Sánchez, che sono state rilanciate dalla stampa di destra con l’obiettivo di recuperare consensi tra gli elettori più radicali. E ora il leader del Pp sta cercando di far uscire di scena Vox, chiedendo all’elettorato di destra di scegliere il voto utile.
Al contrario non sembra aver funzionato il tentativo del Psoe, e in misura minore di Sumar, di mobilitare gli elettori progressisti evocando le conseguenze pericolose di una vittoria della destra, e difendendo il lavoro del governo di coalizione”. Molti elettori di sinistra sono combattuti tra il voto per il Psoe e l’astensione, e questo indica la tendenza probabilmente più preoccupante: tante persone di sinistra sono scoraggiate e disilluse.
In un editoriale, El País scrive che in campagna elettorale sono emerse due visioni opposte del futuro della Spagna. “Il Partito popolare ha fatto capire di voler cancellare molte delle novità introdotte dal governo di Pedro Sánchez per ampliare la rete di protezione sociale e difendere le minoranze”. I popolari, che in caso di vittoria dovranno spostarsi a destra per convincere Vox a sostenerli, vogliono anche limitare gli impegni presi per affrontare la crisi climatica, una scelta grave visto il prezzo già alto che la Spagna paga per il riscaldamento globale. Inoltre propongono di riformare le leggi sull’istruzione, sull’aborto e sull’eutanasia e di adottare un atteggiamento più rigido nei confronti degli indipendentisti catalani. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1521 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati