Morti e fantasmi: questi sono i personaggi che attraversano il secondo romanzo di Maylis Besserie. Eppure non c’è nulla di sinistro o spaventoso. I fantasmi a cui dà voce esprimono il loro dolore in modo poetico. E i vivi che ne sono tormentati sanno che gli sono debitori. Sotto la penna sensibile della scrittrice, il passato bussa alla porta degli abitanti di Roquebrune-Cap-Martin (nelle Alpi Marittime). Besserie rende omaggio al grande poeta e drammaturgo irlandese William Butler Yeats (1865-1939), che risorge dalla tomba per cantare il suo amore contrastato per la sua musa Maud Gonne (1866-1953). Yeats fu originariamente sepolto nel villaggio del sud della Francia in cui vive la schiva Madeleine, prima che trasferissero le sue ossa nella natia Sligo dieci anni dopo, nel dopoguerra. Ma il poeta nazionale irlandese è davvero sepolto là? Allestendo un dialogo tra vivi e morti, tra corpi, spiriti e anime, il romanzo attinge alla biografia e alle opere di Yeats per un’indagine che si potrebbe definire psicogenealogica. Ma pur percorrendo la strada dell’onirico e dell’esoterico, la scrittura rimane elegantemente limpida. Il viaggio in Irlanda che Madeleine intraprende insieme ad altri abitanti di Roquebrune-Cap-Martin per chiedere l’esumazione del corpo del poeta è solo un pretesto per raggiungere la potenza della poesia di Yeats.
Florence Bouchy, Le Monde
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Questo articolo è uscito sul numero 1527 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati