Quando il pollo in sconto finisce, scoppia il caos tra i clienti di un discount. Ma anche dietro le quinte la situazione e drammatica e i dipendenti devono prepararsi al peggio. Salari da ridurre, pause per fare la pipì da eliminare, orari e turni che mettono i lavoratori uno contro l’altro, gravidanze da nascondere. Una manager di livello intermedio è costretta a tornare al lavoro anche se ha appena partorito e dovrà fare i conti con l’allattamento, la baby-sitter, i margini di profitto e la lealtà nei confronti dei suoi colleghi. E all’esterno del supermercato il container dove viene ammassato il cibo scaduto è chiuso con un lucchetto, così la comunità di senzatetto della zona non potrà usufruirne. Come nel precedente Granny’s dancing on the table (2015), la regista Ami-Ro Sköld mescola sequenze girate con attori in carne e ossa ad altre realizzate con delle marionette. I pupazzi sono storti, corrotti quasi mostruosi, ma sotto la superficie anche vulnerabili. Con testardaggine l’autrice parla di qualcosa che evidentemente conosce, ed è bravissima a far sentire la sua voce, davvero unica nel panorama cinematografico, svedese ed europeo.
Emma Gray Munthe, Aftonbladet
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Questo articolo è uscito sul numero 1527 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati