Il 19 settembre il parlamento spagnolo ha deciso di permettere l’uso in aula di tre lingue diverse dal castigliano: il basco, il catalano e il galiziano. La riforma è stata voluta dai partiti separatisti catalani e accettata dal governo del socialista Pedro Sánchez (nella foto). “Una scelta che asseconda lo spirito di dialogo e armonia invocato dalla costituzione”, scrive El País.
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Questo articolo è uscito sul numero 1530 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati