C’è un romanzo qui? In una calda mattina di agosto del 1933 due donne prendono un vecchio biplano blu con l’intenzione di volare in circolo in senso antiorario per 25 giorni, per battere il record di durata di un volo aereo. Dovremmo sapere bene ormai che c’è un romanzo in tutto. E nelle mani della poeta canadese Helen Humphreys, quella che potrebbe sembrare una nota a piè di pagina diventa un romanzo bellissimo, sia nella sua reticenza sia nella sua profondità. Il lettore si scoprirà tremendamente protettivo nei confronti di queste due protagoniste all’apparenza fragili di fronte al pericolo. Qualcosa andrà storto e rovinerà tutto? Qualcosa nella narrazione e nella scrittura, dico, e non nella coraggiosa impresa in cui in verità un bel po’ di cose vanno male. Non rovinerò la sorpresa a nessuno dicendo che Helen Humphreys se la cava meravigliosamente. La prosa è asciutta e senza fronzoli; l’autrice ha il dono di evocare amori mai dichiarati e di trovare una nuda bellezza in cose diverse come la descrizione di una nave che brucia nella notte o la creazione di un linguaggio segreto. Non ci sono parole sprecate nelle Aviatrici: è un romanzo che finisce proprio prima che le parole più importanti siano pronunciate. Ma lascia spazio per un umorismo sottile e per pagine sorprendentemente liriche.
David Willis McCullough, The New York Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1552 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati