La psicoterapia non può durare per sempre

◆ Da psichiatra e psicoterapeuta mi sorprende che diate spazio a uno psicofarmacologo di derivazione universitaria che afferma che si dovrebbe a un certo punto provare a interrompere sia la psicoterapia sia i farmaci (Internazionale 1553). Recenti studi confermano invece che smettere di prendere gli psicofarmaci porta quasi inesorabilmente a una ricaduta sintomatologica e che la psicoterapia è tanto più efficace quanto più dura nel tempo. Articoli del genere svalutano le ricerche scientifiche e l’aiuto che i pazienti possono ricevere dagli specialisti, proponendo un approccio rapido a problemi complessi.
Andrea Pergami

◆ Ho letto con interesse l’articolo dello psichiatra Richard Friedman. In generale concordo con il concetto espresso dall’autore, immedesimandomi sia come paziente sia come terapeuta. Nel primo caso ho sempre avuto il timore di diventare “dipendente”, anche se riconosco che è necessario stabilire una sana e consapevole forma di “dipendenza” tra paziente e terapeuta. Nel secondo caso, in qualità di terapeuta, il mio approccio che definisco ibrido (cognitivo comportamentale e gestaltico) mi porta a favorire il più possibile l’autonomia e l’indipendenza dei pazienti. Non amo le terapie lunghe e dopo alcuni incontri (otto–dodici) propongo di variare la frequenza delle sedute da una alla settimana a una ogni quindici giorni. Ovviamente non è una regola fissa e la mia proposta di dilatare gli incontri varia da caso a caso, dalla persona e dalle tematiche che emergono. Questa modalità mi dà la possibilità di mantenere la relazione su un piano confidenziale ma professionale, e mai amicale. Inoltre mi permette di osservare il cambiamento avvenuto nel paziente, in me come terapeuta e nella relazione tra noi. Riesco a farlo solo da una metaposizione e con l’aiuto del mio supervisore.
Angelo Stera

Catturare l’anidride carbonica

◆ Lo studio relativo alla cattura della CO2 dagli oceani (internazionale.it) è importante. Non bisogna dimenticare, però, che questi processi oggi sono sperimentali e sono il cavallo di Troia delle compagnie fossili, che investono nella cattura dell’anidride carbonica per continuare a vendere.
Paolo Accorsi

Errata corrige

◆ Su Internazionale 1555, nella rubrica “In rete” a pagina 84, il consumo di elettricità di Gpt-3 è di circa 1.300 megawattora (MWh).

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Questo articolo è uscito sul numero 1557 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati