Lydia è un’ostetrica, coscienziosa e impegnata. Ama il suo lavoro. Ha una cara amica, Salomé, spontanea e vivace. Sembrano inseparabili, almeno fino al parto di Salomé. Da lì in poi Lydia s’intrappola gradualmente in una spirale di bugie. La strana forza di Le ravissement sta nell’affastellarsi dei temi. È un film meditato e raffinato che però sembra semplice. Nasconde bene il suo mistero, invita a interpretazioni di vario genere. Hafsia Herzi è tenera e inquietante, toccante nella sua sobrietà e nel suo tumulto interiore. La sua deriva conduce a un fattaccio, mostrato tuttavia senza drammatizzare più del necessario. Soprattutto Iris Kaltenbäck immagina un seguito, dispiegando una prospettiva ottimistica.
Jacques Morice, Télérama
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Questo articolo è uscito sul numero 1562 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati