La podcaster e giornalista June Thomas ha individuato sei luoghi fondamentali nella storia della cultura lesbica. Con il libro A place of our own ha trasformato la sua ricerca meticolosa in un viaggio in cui vale la pena seguirla, soprattutto grazie al tono che ha adottato, affascinante, irriverente e in definitiva tenero. Si comincia nei bar lesbici degli anni sessanta, si prosegue nelle librerie femministe, nelle comuni separatiste rurali, nei negozi di sex toys per donne, poi in destinazioni turistiche e di vacanza e infine nei campi da softball. Thomas non entra mai in punta di piedi in questi “luoghi”, ma li ribalta dalle cantine ai solai. E in questo modo riesce a mettere in luce la creatività e l’abnegazione delle pioniere. Anche perché i luoghi di ritrovo hanno un’importanza fondamentale per le persone queer, che altrimenti avrebbero poche occasioni di elaborare regole, rituali e riconoscere la ricchezza della propria storia. Nessuna ombra di malinconia in questa “gioiosa celebrazione dei palazzi da sogno che le donne queer sono state capaci di costruire”.
The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1568 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati