Questo film catastrofico parte da un disastro ambientale che si traduce in fatali piogge acide. La minaccia diffusa e incolore è la cosa migliore di Acid, ma anche la scrittura fa la sua parte. Prima d’innescare la catastrofe Philippot costruisce i personaggi con cura e la fuga di una famiglia attraverso l’apocalisse corrisponde anche al tentativo di rimettere insieme i pezzi della loro vita. Il film può far pensare alla Guerra dei mondi di Spielberg, ma manca quella fede ingenua nell’eroismo, nella famiglia e nell’infanzia. Qui trasuda solo una disperazione irreligiosa.
Théo Ribeton, Les Inrockuptibles

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Questo articolo è uscito sul numero 1570 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati