◆ L’8 luglio la Russia ha lanciato il più violento attacco degli ultimi mesi contro Kiev e altre città ucraine. I missili hanno colpito soprattutto obiettivi civili, compreso il principale ospedale pediatrico della capitale. Mosca nega ogni responsabilità ma, secondo le Nazioni Unite, le riprese video e le valutazioni indipendenti, sono stati proprio i missili russi a colpire la struttura. I bombardamenti hanno provocato almeno 41 morti e 150 feriti.
◆ Dopo aver fatto visita al presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj il 2 luglio, il premier ungherese Viktor Orbán ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin e poi il leader cinese Xi Jinping, in quella che Budapest ha definito una “missione di pace” per ottenere un cessate il fuoco in Ucraina. Anche se dal 1 luglio l’Ungheria ha la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea, Bruxelles ha chiarito che l’iniziativa è stata presa senza aver consultato la Commissione o Kiev. “Il pellegrinaggio antioccidentale di Orbán è stato accompagnato da un altro terribile attacco russo contro l’Ucraina”, scrive il settimanale polacco Polytika. “Mentre il premier ungherese atterrava a Pechino, i russi bombardavano la città di Krivyj Rih e l’ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev, che ha in cura i bambini malati di tumore. Le foto dell’attacco hanno fatto il giro del mondo. Ma a Orbán questo non interessa: sta solo inseguendo i suoi interessi politici. È arrivato il momento di chiederci per quanto tempo ancora l’Europa vorrà tollerarlo”. Di tutt’altro avviso il quotidiano tedesco Die Welt: “Possiamo criticare Orbán per non essersi messo d’accordo con Bruxelles o per il suo egocentrismo, ma l’iniziativa non è sbagliata. Merita una possibilità. Insieme al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, l’ungherese è l’unico leader europeo che può mediare con la Russia e la Cina”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1571 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati