Nel panorama in continua evoluzione della musica latinoamericana, pochi artisti riescono a distinguersi come Eblis Álvarez, il fondatore dei Meridian Brothers. Noto per il suo approccio eclettico, Álvarez è stato determinante nel plasmare il suono della musica contemporanea colombiana e latinoamericana, espandendone i confini pur rimanendo radicato nell’autenticità culturale. La mente creativa di Álvarez è la stessa che ha realizzato l’ultimo album dei Meridian Brothers, Mi Latinoamérica sufre, influenzato come al solito dalla scena musicale di Bogotá. “Mi Latinoamérica sufre è un disco dedicato alla chitarra. Le fonti a cui ho attinto sono principalmente il juju nigeriano, l’high­life ghanese e il souk marocchino, generi nei quali di solito ci sono due chitarre che interagiscono: una fa le parti soliste, l’altra tiene in piedi le fondamenta. Ho cercato di ricreare un suono simile in contesti diversi. Ma nel disco ci sono anche gli stili prevalenti nella Colombia contemporanea, come la cumbia o l’huayno, e perfino il funk. La musica dei Meridian Brothers riflette appunto la ricchezza dei suoni eclettici di Bogotá. “La città gioca un ruolo importante nella mia creatività. Immagino che questo sia quello che viene chiamato ‘inconscio collettivo’, un modo in cui le menti di una comunità evolvono insieme. È una cosa tipica della società umana e, naturalmente, Bogotá trova un inconscio collettivo nella sua musica.
Marco Pisciotti, Sounds and Colours

Eblis Álvarez (Dr)

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Questo articolo è uscito sul numero 1577 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati