Gadarif, 14 agosto 2024 (Afp/Getty)

Un rapporto di Amnesty international pubblicato il 25 luglio sostiene che il Sudan, dove la guerra tra due generali rivali in corso dall’aprile 2023 ha già causato quasi 19mila morti e milioni di sfollati, riceve un flusso di armi costante e senza ostacoli da vari paesi (Russia, Cina, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Serbia e Yemen). Le Nazioni Unite hanno imposto un embargo sulle armi solo nella regione del Darfur, ma viene facilmente aggirato. Una tendenza preoccupante è l’uso di armi generalmente destinate ai civili, come fucili da caccia, acquistate in grandi quantità dalle forze governative o dalle milizie. Per fermare il conflitto dal 14 agosto sono in corso a Ginevra dei negoziati, a cui però non partecipano i rappresentanti del governo. Sono stati fatti passi avanti solo sulla questione degli aiuti umanitari. A inizio agosto era stata dichiarata la carestia nel campo profughi di Zamzam, nell’ovest del paese.

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Questo articolo è uscito sul numero 1577 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati