Nel 2014 in Svezia è nato il primo bambino da una donna che aveva subìto un trapianto di utero. Da allora ci sono stati più di settanta parti di questo tipo. In uno studio pubblicato su Jama il team di trapiantologi del Baylor university medical center di Dallas, in Texas, spiega che su venti pazienti sottoposte a trapianto di utero presso il centro, 14 hanno portato a termine almeno una gravidanza. Questo successo è attribuito a miglioramenti nella tecnica chirurgica e nella selezione dell’organo, che nella maggior parte dei casi viene da donatrici viventi. Ma il trapianto di utero rimane una procedura sperimentale che solleva interrogativi di natura medica, etica e giuridica, sottolinea Stat: comporta rischi per la paziente, il feto e la donatrice ed è molto costoso. Una donna su cinquecento è affetta da infertilità irreversibile per l’assenza dell’utero o gravi malformazioni, e in questi casi il trapianto è l’unica possibilità di maternità biologica.

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Questo articolo è uscito sul numero 1577 di Internazionale, a pagina 89. Compra questo numero | Abbonati