Thomas Machowicz, Reuters/Contrasto

“Con la convention del Partito democratico, che si è tenuta a Chicago tra il 19 e il 22 agosto, si è concluso un mese straordinario per Kamala Harris”, scrive Nate Cohn sul New York Times. “Dopo aver preso il posto del presidente Joe Biden come candidata alla presidenza del paese, in poche settimane ha completamente trasformato la campagna elettorale, ricompattando la sinistra del partito scontenta e conquistando consensi tra molti indecisi. Secondo i sondaggi è in testa nella maggior parte degli stati considerati decisivi, mentre le donazioni al suo comitato elettorale raggiungono numeri senza precedenti (più di 500 milioni di dollari raccolti in un mese)”. Nel frattempo Donald Trump, il candidato del Partito repubblicano, fa fatica ad adattarsi a questo cambiamento. “Ma il risultato delle elezioni rimane incerto”, spiega Politico. “Harris dovrà mettersi alla prova in contesti più difficili di quelli affrontati finora, come le interviste e il dibattito televisivo con Trump del dieci settembre”. La decisione di Robert Kennedy Jr. ( nella foto ) di ritirarsi dalla corsa e di sostenere Trump, difficilmente sposterà molti voti. Il politico complottista si era candidato da indipendente, ma è stato al centro di molti scandali e ha perso quasi tutti i consensi che aveva ottenuto nei primi mesi di campagna elettorale.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1578 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati