Eldon Fochs è prevosto della chiesa del sangue dell’agnello, una congregazione particolarmente gerarchizzata e fanatica nota anche come i “sanguinisti”. Fochs decide di rivolgersi ad Alexander Feshtig, uno psicanalista anche lui devoto della stessa chiesa, perché è tormentato da pensieri impuri e da terribili incubi. Questa visita specialistica fa partire una catena di eventi che sveleranno una serie di nefandezze. Il breve romanzo di Evenson comincia con una corrispondenza tra Feshtig e i vertici della chiesa e con una lunga anamnesi dell’instabilità mentale del prevosto Fochs. Il resto del libro alterna una narrazione più tradizionale (un racconto in prima persona del prevosto) con le osservazioni dell’analista. Al centro della storia c’è il comportamento del sacerdote nei confronti di una ragazzina traumatizzata della sua comunità. Lei confessa di aver avuto rapporti sessuali con il fratello, segue una colluttazione e il sacerdote la uccide, forse dopo aver abusato di lei. La bravura letteraria dell’autore è nella sua capacità d’instillare dubbi e di confondere le linee d’indagine. Mentre la tensione cresce due fedeli accusano Fochs di aver violentato i loro bambini; intervengono i vertici ecclesiastici, che le scomunicano. Feshtig però continua a raccogliere indizi contro il suo potente paziente. Evenson crea una credibile atmosfera di paranoia e autoritarismo e parla non solo del male ma soprattutto dei poteri occulti che vogliono nasconderlo.
Karl Wolff, New York Journal of books
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Questo articolo è uscito sul numero 1578 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati