La Somalia, dopo aver firmato un accordo di cooperazione militare con il Cairo, ha ricevuto il 27 agosto le prime armi egiziane. L’Egitto manderà anche diecimila soldati, in una nuova missione di supporto dell’Unione africana. Questa collaborazione, spiega l’editoriale del sito somalo Garowe online, fa salire la tensione con l’Etiopia, che è ai ferri corti con l’Egitto per la questione della grande diga sul fiume Nilo. In realtà all’origine della crisi c’è l’intesa firmata a gennaio da Etiopia e Somaliland, che prevede la concessione agli etiopi di un tratto di costa sul mar Rosso in cambio del riconoscimento della sovranità della repubblica autoproclamata che cerca l’indipendenza dalla Somalia. Per evitare che la crisi si aggravi una soluzione potrebbe essere quella offerta da Gibuti, scrive Africa Confidential: il ministro degli esteri Mahmoud Ali Youssouf ha proposto all’Etiopia di usare il porto gibutino di Tadjoura, rinunciando così al patto con il Somaliland.

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Questo articolo è uscito sul numero 1579 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati