Il 10 settembre 2024 i due candidati alle presidenziali statunitensi hanno partecipato al dibattito tv con obiettivi opposti. Kamala Harris, del Partito democratico, doveva presentarsi agli elettori, far conoscere i suoi risultati passati e il suo progetto per il futuro. Donald Trump, del Partito repubblicano, doveva fare l’opposto: nascondere la sua natura e il suo passato. Solo Harris è riuscita nell’intento.

La vicepresidente ha descritto un progetto positivo per un paese che nonostante i suoi difetti è in buona salute, chiedendo agli elettori di mettere da parte la brutalità che ha segnato la politica negli ultimi tempi. Trump, al contrario, ha descritto un paese immaginario, “una nazione al tracollo” e sull’orlo della “terza guerra mondiale”, in cui la criminalità è dilagante e gli immigrati sono persone violente che invadono le città e “mangiano gli animali domestici”. Non tutte le proposte di Harris sono condivisibili, ma la candidata democratica è riuscita a spiegare perché il programma di Trump è pericoloso: farebbe aumentare di molto il debito pubblico e, per via dei nuovi dazi sulle importazioni, farebbe impennare i prezzi di molti prodotti. Trump continua a dire che sarebbero gli altri paesi a pagarne il costo, ma è falso. […]

Sulla politica estera Harris ha ribadito l’impegno a sostenere gli alleati democratici per contrastare l’autoritarismo che sta prendendo piede in tutto il mondo, mentre Trump si è vantato del sostegno ricevuto da Viktor Orbán, leader autoritario dell’Ungheria. […]

Harris ha offerto qualcosa di diverso non solo da Trump ma anche rispetto al presidente Joe Biden: il tentativo di superare i litigi e le divisioni. Ha scelto di concentrarsi sulla necessità di “tracciare una rotta per il futuro”. È una retorica da campagna elettorale che deve ancora essere tradotta in proposte politiche concrete, ma almeno esprime la situazione del paese in modo più eloquente e incoraggiante rispetto alla versione apocalittica di Trump. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1580 di Internazionale, a pagina 17. Compra questo numero | Abbonati