La tecnologia
che potevamo avere

◆ Ho letto con grande piacere l’articolo di Evgeny Morozov sull’informatica negli anni sessanta (Internazionale 1579). L’ho trovato come sempre molto documentato e in grado di suscitare parecchie riflessioni. Vorrei però tornare all’assunto di fondo, ovvero: siamo davvero sicuri che “potevamo avere” qualcosa di diverso da quel che si è poi realizzato? L’ultracapitalismo dei nostri decenni è in grado di (e agisce per) monetizzare ogni cosa, di distorcere per il profitto qualsiasi pensiero, tecnica, produzione (anche immateriale) si possa concepire. Pensare che una qualche “invenzione” possa avere come scopo lo sviluppo della società credo sia ormai un’ingenua illusione. Ho l’impressione che non ci siano “controculture” che tengano, movimenti in grado di produrre una nuova fioritura di pensiero critico e antagonista. E anche se questo dovesse accadere in futuro, il sistema è ormai perfettamente organizzato in modo da assorbire qualunque istanza per monetizzare e mercificare.
Antonio Desideri

Gli ostaggi sacrificati per un’inutile vendetta

◆ Che gli ostaggi fossero l’alibi per distruggere Gaza e annientare il popolo palestinese sembrava chiaro da subito, ma guai a contestare il diritto di Israele a difendersi (Internazionale 1579). Finché l’occidente fornirà le armi a Israele e i veti statunitensi basteranno ad annullare le risoluzioni Onu che si susseguono invano da decenni, la carneficina proseguirà impunita. E in quell’abisso di disperazione che ne sarà dei sopravvissuti, piccoli orfani mutilati di ogni affetto, e genitori, privati dei loro figli, senza più niente da perdere? Israele deve sì difendersi, dalla propria politica di odio e violenza. Sperando che almeno continui la protesta degli israeliani, ma non solo per gli ostaggi.
Claudia Dalmastri

La Groenlandia proroga la detenzione di Paul Watson

◆ Mi ha colpito l’articolo sulla detenzione dell’attivista che difende le balene Paul Watson (internazionale.it). Trovo incredibile che la Danimarca, considerata tra i paesi più moderni e civili, sostenga direttamente o indirettamente iniziative come la caccia alle balene o il massacro dei globicefali alle isole Fær Øer. Mi piacerebbe sapere quali sono le motivazioni del governo danese per queste scelte fortemente in controtendenza con l’orientamento di gran parte della popolazione.
Alessandro Sala

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Questo articolo è uscito sul numero 1580 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati