Il 10 settembre alcuni uomini in borghese armati e mascherati hanno fatto irruzione in parlamento poco dopo le tre del mattino. Hanno tolto la corrente elettrica e hanno arrestato 11 deputati e leader del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti), il partito dell’ex primo ministro Imran Khan. Khan è in carcere dall’agosto 2023 con diverse accuse a suo carico, che lui ritiene politicamente motivate. Il blitz in parlamento sembra una risposta alla manifestazione organizzata il 9 settembre fuori da Islamabad dal Pti per chiedere la liberazione di Khan e a cui hanno partecipato migliaia di persone. Il presidente del parlamento ha ordinato un’inchiesta sull’operazione, scrive Dawn. “La manifestazione è stata la prima dimostrazione di forza del Pti dopo le elezioni di febbraio, in cui i candidati sostenuti dal partito di Khan hanno ottenuto il maggior numero di seggi (93) senza riuscire a formare un governo”, scrive Al Jazeera. “La Lega musulmana del Pachistan-Nawaz (Pml-N) e il Partito popolare pachistano (Ppp), che hanno ottenuto 75 e 54 seggi, hanno formato un governo di coalizione con dei partiti minori. Per il Pti il voto era truccato”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1580 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati